Penna dell'anno 2021

Cavalieri

TRADIZIONE ED ENERGIA

Fondata nel 18° secolo, A.W. Faber diventa il più importante produttore di matite in legno colorate e con mina in grafite. All'epoca è il barone Lothar von Faber a trasformare il semplice lapis nel primo strumento di scrittura marchiato al mondo e a creare tutta una serie di affascinanti prodotti che ancora oggi vengono considerati deiclassici. Dopo la prima edizione del 2003, la Pen of the Year si è guadagnata una posizione di prestigio tra gli estimatori degli strumenti di scrittura di lusso. Ogni edizione, con un numero di esemplari limitato, racconta di epoche e popoli le cui gesta hanno cambiato la storia dell'umanità. La Pen of the Year 2021 si ispira ai cavalieri del Medioevo con i loro eroi, i loro miti e le loro leggende. La formazione dei giovani richiedeva ben quattordici anni e, oltre ad attività come la caccia, l’equitazione e l’arte della guerra, e virtù come la lealtà e la spiritualità, comprendeva anche il ballo, il nuoto e l’arrampicata. L'addestramento si concludeva all'età di 21 anni, quando i giovani venivano nominati cavalieri.


Miti e leggende

La leggenda narra che Artù sia stato un re glorioso e un potente condottiero vissuto nella Britannia dell'Alto Medioevo. Poco dopo la sua nascita, il profeta Merlino lo prese sotto la sua protezione, lo allevò e previde che Artù sarebbe diventato un grande sovrano. Da quel momento in poi, Merlino guidò la sorte a favore di Artù e divenne suo fedele compagno.

PELLAME E PIETRE PREZIOSE

In generale nel Medioevo valeva la legge del più forte e l'abilità nel maneggiare la spada aveva un peso centrale nella vita di un cavaliere, almeno quanto la fattura delle sue armi. La Pen of the Year 2021 si ispira ai maestosi armamenti dell'epoca cavalleresca. La lavorazione del cinturino in pelle sul manico della spada offre l’ispirazione per l'impugnatura laccata marrone, che garantisce una presa salda dello strumento di scrittura. La capsula finale della Pen of the Year è decorata con un granato rosso sfaccettato taglio soleil. Simbolo di luce e verità, questa pietra preziosa veniva già utilizzata nel Medioevo per gioielli, armi e come dono di sepoltura. In virtù della sua durezza e delle straordinarie caratteristiche di rifrazione della luce, il prezioso granato veniva chiamato anche “carbonchio” per l’aspetto scintillante.


Miti e leggende

Per aiutare il giovane Artù a conquistare il massimo prestigio, Merlino affondò una meravigliosa spada ultraterrena in una imponente roccia. Su quella spada “Excalibur”, appose l’iscrizione: “Colui che riuscirà a estrarre la spada dalla roccia sarà il legittimo re della Britannia”. E venne il giorno in cui Artù estrasse senza sforzo Excalibur dalla roccia e divenne il sovrano del regno.

VIRTÙ CAVALLERESCHE

In battaglia i cavalieri si proteggevano con un’armatura composta da elmo, scudo e armi varie. Inoltre indossavano la cotta di maglia, composta da circa 20.000 anelli d'acciaio, che salvò la vita di molti cavalieri medievali. Il cappuccio della Pen of the Year con la sua superficie opaca grigio antracite rifinita con un resistente rivestimento PVD in titanio, ricorda proprio la struttura sottile di una cotta di maglia. Virtù militari come l'onore e il coraggio, così come anche il decoro, l'umiltà e la modestia, contribuivano a formare la tempra morale dei cavalieri. L'educazione virtuosa dei cavalieri rafforzava quindi anche la loro convivenza sociale e garantiva una condotta nobile, in linea con il loro status.


Miti e leggende

Per evitare contrasti tra i cavalieri sul posto migliore a tavola, Artù adottò una tavola rotonda dove non ci fossero gerarchie da rispettare. Intorno alla “tavola rotonda”, sontuosamente apparecchiata, sedevano i più fedeli seguaci di Artù. Tra loro c'erano anche Lancillotto, il più famoso cavaliere della Tavola Rotonda, e Galvano, il fido nipote di Artù, che pare avesse la statura di un gigante.

LA VITA A CORTE

Nei castelli medievali in cui vivevano i cavalieri la vita era dura e imponeva notevoli sfide. Posizionati in modo strategico, la struttura di queste roccaforti era stata studiata per difendersi dagli aggressori. Il terminale e il cappuccio degli strumenti di scrittura, che durante l’uso appaiono leggermente cangianti, sono rifiniti con un rivestimento opaco in PVD grigio antracite in titanio e adornati con una lavorazione ispirata ai merli di un maniero. Le scanalature sottili all'estremità del fusto ricordano delle feritoie. Ma c’è un altro elemento ispirato ai cavalieri: nell’estremità del cappuccio si vede la “croce araldica”, la cosiddetta croce ad ancora, che nel Medioevo era considerata un segno di speranza.


Miti e leggende

Re Artù viveva con il suo seguito di cavalieri a Camelot, dove organizzava le sue grandifeste alla Tavola Rotonda. Con lui c’era anche Galahad, il figlio di Lancillotto, celebre per essere un cavaliere fedele e senza macchia. Lo scudo di Galahad era ornato da una croce araldica rossa su sfondo bianco e dall'unicorno, che era l’animale simbolo della purezza e della perfezione.

UNA QUESTIONE D’ONORE

Un cavaliere doveva essere sempre pronto a combattere, quindi le sue armi facevano parte del suo abbigliamento tanto quanto la sua pesante armatura. Oltre a spada, lancia e balestra, gli uomini combattevano con l’arco lungo e portavano uno scudo rotondo da difesa. La forma allungata e affilata da un lato della penna stilografica e del roller ricordano la forma di un giavellotto. Due scanalature contrapposte, che sulle lame delle spade dei cavalieri servivano per far scorrere il sangue, conferiscono alla Pen of the Year il suo contorno unico ed elegante.


Miti e leggende

Leggendaria è la battaglia di Camlann, lo scontro finale della saga di Artù. Il cavaliere della Tavola Rotonda Mordred rapì Ginevra, la moglie di Artù e, in assenza del sovrano, si impossessò del trono di Camelot. Nella battaglia di Camlann, che segnò il tramonto deiCavalieri della Tavola Rotonda, Mordred ferì a morte Artù e lo finì trafiggendolo con la lancia.

L’ARTE DELLA FORGIATURA

Non era solo nelle grandi battaglie che le spade di buona fattura si rivelavano essenziali. Per i cavalieri svolgevano la funzione sia di arma che di status symbol. Forgiate da mastri artigiani, le spade di buona qualità venivano considerate magiche e preziose. Per le spade dei cavalieri i fabbri medievali utilizzavano l'acciaio damasco in quanto considerato estremamente duro, ma allo stesso tempo elastico e resistente. Le sue straordinarie caratteristiche derivano dalla speciale tecnica di lavorazione, che prevede la piegatura e la battitura ripetuta di un pacchetto di diversi tipi di acciaio. Da qui anche il tipico disegno iridescente e unico della superficie. Il fusto della Pen of the Year 2021 è realizzato con un acciaio dotato di queste caratteristiche e che, grazie al disegno individuale, rende ogni strumento di scrittura un pezzo unico.


Miti e leggende

Per volere di Re Artù, dopo la morte del sovrano Sir Bedivere – cavaliere della Tavola Rotonda e unico superstite della battaglia di Camlann – consegnò a Nimue la spada Excalibur, che da allora riposa sul fondo del lago. La Dama del Lago, che aveva forgiato Excalibur ad Avalon molto tempo prima, diede ad Artù una nuova spada dopo che la sua fu spezzata in battaglia.

STRAORDINARI PEZZI UNICI

Già nel Medioevo i cavalieri scrivevano con penne d'oca. Il pennino in oro 18 carati della Pen of the Year 2021 è rivestito di rutenio ed è disponibile nelle quattro varianti M, F, B e BB. L'edizione è limitata a 375 penne stilografiche e 125 roller. Con la croce araldica come segno di speranza, il prezioso acciaio damasco, con i motivi del cappuccio e del terminale ispirati alla cotta di maglia e ai merli dei castelli, nonché con il granato sfaccettato che incorona il fusto, gli strumenti di scrittura simboleggiano il coraggio, il valore e le virtù dei cavalieri medievali. Gli esclusivi strumenti di scrittura con il rivestimento PVD in titanio color antracite sono custoditi in una scatola di legno nero lucido. Un certificato con la firma del Conte Charles Graf von Faber-Castell attesta l'edizione limitata.


Miti e leggende

Dopo la sua morte, una barca porta re Artù ad Avalon, la leggendaria Isola delle Mele, dove lo accolgono Nimue, la Dama del Lago, e la Fata Morgana, sorellastra di Artù. Si dice che lì re Artù aspetti il suo ritorno, quando la Britannia esigerà di nuovo un re valoroso.

VALORI E TRADIZIONE

Nel 2021 Faber-Castell festeggerà il suo 260° anniversario e potrà guardare indietro a una lunga tradizione. Quando nel 1898 la baronessa Ottilie von Faber sposò il conte Alexander zu Castell-Rüdenhausen, con il consenso del re bavarese fu creato il nome Faber-Castell. Per secoli i conti zu Castell hanno incarnato virtù cavalleresche come la lealtà, il coraggio e la cura dei loro sudditi. Legando il suo celebre titolo nobiliare al nomedell'azienda di fama mondiale nel 1898, il conte Alexander le ha conferito un'identità inconfondibile. L’emblema di questa famiglia è diventato il logo con i due cavalieri che si affrontano con le loro storie, i loro valori e le loro virtù sostituendo la lancia con una matita.